Gli innumerevoli incarichi assunti durante la permanenza nelle zone terremotate non precludevano lo svolgimento di quelli che sono considerati i compiti ordinari.
Quando parlo di compiti ordinari intendo tutte quelle attività svolte quotidianamente da ogni appartenente delle Forze dell’Ordine. Queste mansioni possono presentarsi nel corso di ogni servizio e quindi, nel mio caso, esulavano e prescindevano dal contesto dei miei incarichi nel cratere sismico.
Tuttavia, l’area sismica era (ed è) attraversata da un’arteria stradale tra le più importanti in Italia e mi riferisco alla Strada Statale 4, meglio nota come Via Salaria.
La stessa via è considerata una tra le arterie più importanti d’Italia poiché collega la Capitale al mare Adriatico, passando per i capoluoghi di Rieti ed Ascoli.
Non da meno l’antica strada consolare Romana valica l’Appennino Centrale sul Passo di Torrita, quest’ultima Frazione proprio del Comune di Amatrice.
Vien da se che una così importante arteria stradale spesso era teatro di sinistri stradali, vuoi per l’alta densità di traffico, vuoi per i frequenti attraversamenti di animali selvatici.
Gli incidenti più frequenti erano infatti causati dall’attraversamento improvviso di cinghiali, specie animale che in quelle zone è presente in gran numero.
Ad onor del vero è necessario precisare che gli incidenti tra veicoli risultavano fortunatamente assai più rari. Ciò in virtù dei danni subiti dalla stessa arteria a seguito delle scosse sismiche.
Sovente questi erano più gravi dei primi, con la conseguente presenza di feriti importanti, circostanza che in talune occasioni ha richiesto l’intervento dell’eliambulanza.
In tali eventualità era imperativo procedere al soccorso dei malcapitati, garantendo e ripristinando di seguito la sicurezza della circolazione stradale.
A riprova dell’eventualità citate, la gallery sottostante riporta un intervento di questo tipo, effettuato all’altezza del km.135,300 della S.S.4, sul Viadotto del Cantoniere.